mercoledì 18 giugno 2008

Intercettazioni al boss

Le microspie della Polizia nella villa-fortino di Gianfranco Bruno, l'ascolto delle telefonate e le successive indagini sulla guerra fra i Sinesi ed i Moretti sono sfociate in 10 arresti con le accuse di mafia, spaccio di stupefacenti, ricettazione e detenzione illegale di armi


- FOGGIA - La base operativa era una villa bunker alla periferia di Foggia: qui il clan decideva le operazioni più importanti, omicidi compresi; qui veniva «lavorata» e smerciata la droga. Una villa superprotetta, con telecamere a circuito chiuso e con grossi cani che avrebbero scongiurato eventuali blitz da parte delle forze dell’ordine.
Poggiava anche su questo la forza del clan foggiano che la polizia ha messo fuori gioco all’alba di oggi arrestando dieci persone (quattro già detenute). Una operazione che è stata portata a segno grazie a intercettazioni telefoniche, ambientali e a riprese video, che hanno consentito alla squadra mobile di acquisire elementi di colpevolezza ritenuti inoppugnabili.
Le indagini si riferiscono a episodi avvenuti tra maggio e settembre 2007 quando a Foggia vi fu una ripresa della guerra di mafia tra i clan Pellegrino-Moretti-Bruno e quello di Sinesi-Aprile. Per acquisire elementi utili alle indagini gli agenti della mobile presero a sorvegliare la villa bunker di Gianfranco Bruno, ritenuto il punto di spaccio della droga e luogo di riunione di tutti gli appartenenti del gruppo criminoso.
Dalla stessa villa – è stato accertato – partivano le azioni di fuoco. La cocaina, acquistata da trafficanti cerignolani, veniva suddivisa in confezioni da 100 grammi e poi nascosta in terreni circostanti. Quando serviva, veniva presa e venduta. Lo spaccio della cocaina era garantito 24 ore su 24, grazie a rotazioni nei turni di lavoro. All’interno del bunker vi era una stufetta sempre accesa, anche d’estate, che doveva servire a bruciare la droga quando le telecamere disseminate intorno alla villa segnalavano la presenza di polizia o carabinieri nella zona.
In una circostanza gli agenti con un espediente riuscirono ad eludere i sistemi di sorveglianza e a prendere 100 grammi di cocaina nascosti nel terreno vicino alla villa. Quando Bruno si accorse che mancava la droga, si scagliò contro un suo uomo, Tommaso D’Angelo, ritenendolo colpevole di aver dimenticato il punto in cui era stata nascosta la droga e pretese che lui e la sua famiglia prendessero un finanziamento per pagargli la cocaina mancante.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, Bruno e la sua organizzazione riusciva a spacciare oltre mezzo chilo di cocaina alla settimana. A questa attività la polizia ha posto fine stamane. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati un chilo e 200 grammi di hascisc e 350 grammi di cocaina.

Gli agenti della squadra mobile hanno arrestato Gianfranco Bruno, di 30 anni, detto «il primitivo», Pasquale Moretti di 31 anni, Nicola Valletta, di 22, Giuseppe Caracozzo, di 37, Tommaso Alessandro D’Angelo, di 23, Paolo Dellerma, di 39, Salvatore Di Gioia, di 33, Vincenzo Ricciardi, di 46, Ciro Torraco, di 33, e Daniele Vittozzi, di 20.
Tutti sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione e violazione in materia di armi.
da:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_cronache_NOTIZIA_01.asp?IDCategoria=273&IDNotizia=205078

1 commento:

Anonimo ha detto...

OT

FIRMA E FAI GIRARE!

Se ami la natura, il paesaggio, l'Italia ed il SALENTO, Nardò e PORTO SELVAGGIO ( www. portoselvaggio. net ) aiutaci!

Scendi in campo anche tu per le energie alternative adatte al paesaggio.... di SI all'energia pulita e NO alla deturpazione del territorio. Firma anche tu, per salvare una delle parti più belle del Salento!

Non Siamo Contro L'Eolico Ma Contro I Progetti Che Non Rispettano La Gente Ed I Luoghi!

F I R M A . A N C H E . T U !
www. firmiamo. it/bastaeolicoselvaggio


--
pubblica sul tuo blog, dillo agli amici, spediscilo alla tua mailing list, scrivimi se vuoi: ecoritmi@libero.it

www.ecoritmi.splinder.com