lunedì 31 marzo 2008

Foggia realtà isolata?


31.03.08 - L'ultimo atto della giornata della legalità è stato l'intervento di Tano Grasso - presidente della federazione italiana antiracket - con una concreta proposta per creare anche nel territorio di Capitanata un'associazione che combatta l'estorsione mafiosa.
L'ex commissario antiracket, presente a Foggia dal Novembre '92 al '94 e dal '99 al '01, conosce bene la realtà nostrana. Infatti la sua venuta nell'agro foggiano coincide con l'omicidio di Giovanni Panunzio, imprenditore, assassinato perché opposto alla malavita locale, e da lui definito "figlio dell'isolamento e dell'indifferenza". Grasso ha spiegato come ai funerali dell'imprenditore le autorità locali non fossero presenti; ma grazie al suo intervento e al costituirsi come parte civile è stato possibile istituire un processo che ha portato alla cattura degli assassini. E' questo il punto di partenza della tesi "possibilistica" di Grasso: la malavita locale, secondo lui, non è fortemente radicata come in contesti siciliani o campani, per cui debellare questo fenomeno non è impresa troppo ardua. Egli infatti, sostiene che il male più grande è considerare l'estorsione come un qualcosa con la quale convivere.
PERCHÉ UN ASSOCIAZIONE A FOGGIA
Grasso ha cercato di convincere i presenti che non bisogna nascondersi dietro l'inefficienza statale o dietro la paura, perché questo è un atto negativo che alimenta le mafie e toglie denaro spettante ai cittadini. Oltre la motivazione ideologica Grasso adduce giustificazioni pratiche che sono servite altrove nella lotta al racket. Dice che in diciotto anni di vita della FAI - Federazione Italiana Antiracket - non c'è mai stata violenza contro chi ha sporto denuncia (a differenza del caso Panunzio, che è rimasto senza aiuti). Inoltre sono cambiati i sistemi di tutela e prevenzione per i commercianti/imprenditori: in primo luogo l'anonimato della vittima, e una maggiore professionalità e sensibilità delle forze dell'ordine nell'affrontare il problema ( perché c'è bisogno di una relazione personale con la vittima molto più approfondita rispetto ad altro tipo di reati).
Ciò che resta d'importante e prioritario è sconfiggere, soprattutto nel nostro territorio, un determinato atteggiamento: quello di colpevolizzare le istituzioni senza pensare di dover essere noi stessi a fare il primo passo, denunciando chi ci opprime e così recuperando la nostra libertà.

Approfondisci: www.antiracket.it

Di Giuseppe Barrassi e Laura Pupillo

Giornata della legalità

E' stata istituita la Giornata della Legalità in data odierna, non a caso in concomitanza del XIII anniversario dell'assassinio di Francesco Marcone, direttore dell'Ufficio del Registro di Foggia. Assassinio tra l'altro rimasto impunito perchè la magistratura decise nel 2004 di archiviare il caso. All'Ufficio del Registro Marcone trovò un clima molto corrotto,e tra i sessanta dipendenti c’erano coloro che praticavano l’ illegalità. Poche settimane prima della sua morte aveva apertamente sporto denuncia contro ignoti che si ritenevano in grado di procurare favori allo Stato. Nonostante l'archiviazione del caso il 12 novembre del 2005 arriva il conferimento della medaglia al valor civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a conferma del mandante dell'omicidio. Nella motivazione infatti si legge: "solida preparazione ed al rigore morale del funzionario che ha ispirato il proprio servizio al rigoroso rispetto delle leggi, fino al sacrificio della vita". Perchè la magistratura non è riuscita fare giustizia?


La manifestazione è stata organizzata dall' assessorato alla Legalità , in collaborazione con Libera e si svolgerà, a partire dalle 9.30, presso l’aula magna della Facoltà di Economia, alla quale parteciperanno gli studenti delle scuole superiori, e i docenti e le associazioni impegnate nella promozione della cultura della legalità. Durante l'incontro sarà proiettato il film documentario "Luce Verticale. Rosario Livatino. Il Martirio" del regista messinese Salvatore Presti. Seguirà – moderato dal giornalista Enrico Ciccarelli - il dibattito con il giornalista Enzo Gallo, che parlerà della figura del giudice siciliano, onesto, riservato, ligio al dovere, capace di svolgere il proprio lavoro con umanità e professionalità.

Nel pomeriggio, alle 16.00, nel salone di rappresentanza della Prefettura, il presidente delle Federazioni Antiracket, Tano Grasso, incontrerà le associazioni e i sindacati.

Inoltre sarà intitolata al giudice Rosario Livatino, ucciso alle porte di Agrigento il 21 settembre 1990, la sala riunioni dell’Assessorato comunale alla Legalità alle ore 12,00.


sabato 29 marzo 2008

Foggia, l’Opera Nomadi condanna i manifesti di Forza Nuova

Foggia, l’Opera Nomadi condanna i manifesti di Forza Nuova

sabato 29 marzo 2008 16:29

nomadi.jpgRaffigurano una donna che subisce violenze

Foggia – Alcuni manifesti raffiguranti una donna che subisce violenze e palesemente contro i nomadi sono apparsi davanti alle scuole frequentate anche dai bambini rom. “I bambini – ha detto Antonio Vannella, coordinatore regionale dell’Opera Nomadi - sanno leggere e sono molto spaventati. Crediamo si possa configurare il reato di incitamento all’odio razziale. Coinvolgendo fra l’altro bambini e ragazzi che sono soggetti ha un delicato percorso di integrazione scolastica e non”. Vannella fa appello al Garante per i minori e chiede l’immediato ritiro di questi manifesti.


http://www.ilgrecale.it/main/index.php?option=com_content&task=view&id=767&Itemid=1

lunedì 17 marzo 2008

Bari, 15 Marzo - Puglia, Arca di Pace





"Là dove c'era l'erba,
ora c'è una città..."
Così cantava Celentano, ma a Bari succede l'opposto:
Parco della Memoria, tomba di quell'Ecomostro che fu Punta Perotti diventa partenza del corteo colorato dalla volontà di cambiamento di oltre 100.000 persone, dalla Sicilia al Piemonte.
Striscioni realizzati dagli studenti di tutta

Italia insieme ai gonfaloni dei comuni presenti, esprimono il ricordo del serpentone umano per le vittime delle mafie e il desiderio della loro distruzione.
Giornata della Memoria, dunque, che in realtà è anche pretesto per rinforzare la rete di contatti tra associazioni e promuovere nuove iniziative. Il progetto Flare, ad esempio, che partendo dalla costituzione di un network finalizzato alla cooperazione tra ONG (circa 40) si appresta a consegnare, in sede di Parlamento, un documento contenente proposte e obiettivi della Rete Europea, in occasione del Against New Trasnational Mafias-la risposta della società civile europea. Il documento, nato da una discussione a tappe, ha fatto incontrare 200 ragazzi di tutta Europa, anche a visitare il simbolo di tutti gli orrori, Auschwitz, con il "Treno della Memoria". Ma questa è un altra storia. A Bari, fra i tanti rappresentanti delle istituzioni, tre nomi da citare per il ruolo svolto e che evidentemente continuano a svolgere: Nichi Vendola, dal 1992 al 2005 parlamentare nella Commissione Antimafia oggi presidente della Regione; Rosario Crocetta, rieletto sindaco di Gela nelle ultime amministrative del 2007 come "sindaco anti-mafia" e Michele Emiliano, primo cittadino di Bari già magistrato alla Direzione Distrettuale Antimafia.

Per gli oltre 1.000 studenti foggiani che grazie all'Assessorato alla Legalità sono venuti a Bari con il treno organizzato dall'associazione Libera di don Luigi Ciotti, un passo importante nel cammino verso la legalità che farà scalo anche a Foggia il 31 marzo, giornata di commemorazione dell'assassinio di Francesco Marcone, Direttore dell'Ufficio del Registro di Foggia, ucciso con due colpi di pistola probabilmente perchè aveva scoperto e denunciato truffe perpetrate all'interno dell'Ufficio.

di Morena Ruggiero e Giuseppe Barrassi




Per saperne di più:
http://www.libera.it/

venerdì 14 marzo 2008

XIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie





Bari, 15 marzo 2008
La giornata con il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia e della Città di Bari ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie – su quelle pugliesi, circa quaranta, è calato il silenzio - e rinnova in nome di quelle vittime l’impegno di contrasto alla criminalità organizzata.
La Giornata della Memoria e dell’Impegno è dedicata a tutte le vittime, proprio tutte. Dai nomi più famosi a quei semplici cittadini, magistrati, giornalisti, operatori delle forze dell’ordine, imprenditori, sindacalisti, sacerdoti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.
fonte: http://www.libera.it

mercoledì 12 marzo 2008

RIFIUTI E MINACCE

A Giardinetto (Foggia) c'è una enorme discarica di rifiuti industriali posta sotto sequestro dal '99. I medici di base della zona registrano da tempo una mortalità per tumori allarmante. Soltanto in questi giorni, nove anni dopo il sequestro, nei capannoni dell'impianto sono iniziate le analisi delle sostanze tossiche che sono arrivate da tutto il mondo.
fonte: http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=reality&video=10022

A Lucera c’è una fabbrica occupata...

La Metalsifa di Lucera è un’azienda come tante.

Figlia dei fondi della Cassa del Mezzogiorno negli anni Settanta, prodotto tipico del capitalismo assistito italiano, per vent’anni dipendente dalle forme più diversificate del finanziamento pubblico.

Con un organico di 150 operai ridotto a 47 non appena agli imprenditori è venuta a mancare la stampella dello Stato.

Un’azienda come tante, dove alla cassaintegrazione per gli operai corrispondevano gli straordinari degli impiegati. Salvata dai suoi stessi dipendenti” e dalle polizze assicurative durante due “alluvioni. Ed infine formalmente chiusa nel luglio del 2007.



Il 29 settembre 2007 i dirigenti della Metalsifa sono giunti ad un accordo con le rappresentanze di base dei lavoratori. Un accordo che prevedeva il passaggio della gestione produttiva agli ex-dipendenti riuniti in Cooperativa. Qualche tempo dopo, la direzione è tornata a battere cassa: ha chiesto alla Cooperativa un affitto di stabilimenti e macchinari di 180mila euro annui (che richiederebbe garanzie sui beni personali dei lavoratori stessi). E ha rotto le trattative, rifiutandosi di trovare punti di convergenza con gli operai.



Da qualche giorno gli operai della Metalsifa hanno occupato la fabbrica.

In lotta per il rispetto degli accordi. Per un diritto sacrosanto, sancito dalla logica prima che dalla carta bollata. In lotta, nel silenzio imbarazzato delle istituzioni, dei partiti della (fu) sinistra per la propria dignità, individuale e di categoria. Per il proprio presente e per l’avvenire.



Il pronto intervento dei carabinieri ha tentato di “ristabilire l’ordine”.

Ma quale ordine?

L’ordine del furto, del raggiro, dell’appropriazione indebita.

L’ordine del profitto basato sul ricatto, sulla disperazione, sulla fame. L’ordine del caos.



Come disoccupati, studenti, precari, impiegati dell’immenso ventaglio contrattuale delle leggi capestro, siamo solidali con la lotta dei lavoratori della Metalsifa.

E chiediamo che sempre più categorie di cittadini e lavoratori facciano sentire la loro voce.

Contro l’idea padronale di un futuro fatto di terra bruciata, accordi non rispettati e strapotere dirigenziale.



Riprendiamoci il nostro futuro.



Kollettivo di Lettere - http://kollettivodilettere.blogspot.com/

Laboratorio politico Jacob - via Mario Pagano, 38 – Foggia - www.agitproponline.com

martedì 11 marzo 2008

LA PRESENZA MILITARE IN PUGLIA

La Puglia è stata trasformata in un'enorme base logistica per le forze armate italiane e internazionali, spesso con la connivenza delle istituzioni locali e altrettanto di frequente all'insaputa dei cittadini.
Questo è l'elenco dettagliato degli insediamenti militari in Puglia tratto da: LA PUGLIA MILITARIZZATA (guida agli insediamenti militari in Puglia).


BARI E PROVINCIA

Esercito:
Bari: sede del Comando Brigata Corazzata Pinerolo
Bari: sede del Comando supporti tattici Pinerolo
Bari; sede del Comando 7° Reggimento Bersaglieri
Bari: sede del Comando Battaglione Logistico di Supporto Appia
Bari; sede 10° Reggimento Trasporti
Bari: sede 10° Reggimento logistico Appia
Bari: sede della 15.a Direzione Genio Militare
Bari: sede Comando di Reclutamento e Forze di Completamento Puglia;
Bari: sede Ufficio Militare di leva; Consiglio militare di leva.
Bari: sede ospedale militare “ L-Bonomo”
Bari: sede della Commissione Medica Pensioni di Guerra.
Bari. futura sede della Grande Base Logistica per le operazioni oltre confine
Bari. sede di un nodo principale della nuovissima rete dati EINET dell'esercito italiano che consente il collegamento tra 300 Enti/distaccamenti/reparti (EDR)
Bari: sede del tribunale Militare
Bari: sede del distretto Militare
Andria: 45° Rgt Trasmissione Vulture contrada Monte Caccia
Altamura: sede del Comando 31° Reggimento Carri
Barletta: 47° battaglione Fanteria Salento
Trani: sede del comando 9.a Brigata Meccanizzata Bari
Trani: sede Comando 9° Reggimento Fanteria Bari
Servitù militari dell'Esercito nella provincia di Bari:
-Impianto deposito munizioni Poggiorsini
-Impianto deposito carburanti Monopoli
-Impianto di telecomunicazioni di Monte Caccia (Spinazzola/Andria)
-Impianto poligono di tiro di Madonna del Buon Cammino (Altamura)
Altri poligoni occasionali ma resi di fatto permanenti:
-Poligono La Sentinella (Altamura)
-Poligono Parisi Vecchio
-Polveriera località Murgia di Serraficata (Gravina)
-Poligono Torre di Nebbia (Spinazzola /Gravina)
-Poligono Scorzone (Minervino)
Si ritiene che l'area interessata dai poligoni sulle Murge sia superiore a 14.000 ettari, con grave danno alle possibilità del rilancio del settore agricolo della zona
Bari : Sede della Terza Regione Aerea
Bari: sede della Comando Divisione Caccia Intercettori
Bari: sede Aeroporto militare Palese Macchie
Bari: sede Distaccamento Mungivacca Procura militare della repubblica
Bari: sede Tribunale Militare territoriale
Bari Mungivacca: Magazzino principale di commissariato
Bari Mungivacca:3° gruppo di Manutenzione autoveicoli
Bari Mungivacca: 16° reparto Genio campale con competenze su demanio e manutenzione manufatti
Bari Palese Macchie: Magazzino distaccato
Bari Mungivacca :laboratorio tecnico di controllo delle rete di rifornimento carburanti POL (NATO)

Gioia del Colle: sede del 36° Stormo "Riccardo Helmut Seidl" alle cui dipendenze operano il XII gruppo caccia Intercettori Ognitempo ( CIO) su Tornado ADV, il 156° gruppo caccia Ognitempo convenzionali (CBOC) su Tornado IDS, il 436° gruppo STO. il 536° gruppo SLO. il gruppo difesa , la 736a Batteria SPADA (sistema missilistico antiaereo) e la 636a squadriglia collegamenti su MB339A e P180.

Servitù militari dell'Aeronautuca in provincia di Bari:
-Impianto deposito carburanti di gioia del colle
-Impianto deposito munizioni di Gioia del Colle (località Marzapaglia)
-Impianto di telecomunicazioni di Acquaviva
-Impianto di telecomunicazioni di Gioia del Colle (località Scorciabove)
-Impianto di telecomunicazioni di Gioia del Colle (località Ciala-Ciala)

Marina Militare:
Bari: Radiofaro S.Cataldo


BRINDISI E PROVINCIA

Esercito Italiano:
Nessuna presenza.
Il deposito munizioni di Restinco è divenuto un blindatissimo centro di detenzione e rimpatri di immigrati, mentre i magazzini dell’EI presenti in città , sono in stato di abbandono e da anni il comune richiede di rientrarne in possesso per un loro riutilizzo a scopo pubblico.
Aeronautica Militare a Brindisi

L'aeroporto militare , che ai primi anni 90 era stato munito di hangar corazzati antimissile, batterie antimissile del Sistema Spada e schierava oltre ai G 91 del 32° Stormo, gli elicotteri del SAR ed aveva visto l'installazione di una consistenze presenza NATO e USA durata fino al 2000, oggi non ha di fatto reparti operativi di volo dell'Aeronautica militare.
Vi è un nucleo di VAM ( i fanti dell'Aeronautica) per la sorveglianza delle strutture, una Stazione metereologica, un radar per il controllo aeroportuale integrato sia con la Difesa Aerea che con l'ENAV ( Assistenza al Volo civile) ed una torre di controllo con controllori militari.
Le vaste aree dell'Aeroporto Militare dovrebbero transitare, su richiesta dell’AM, a fine 2003 all'Aviazione Civile una volta risolti i problemi finanziari delle amministrazioni civili competenti.
L’Aeroporto militare è sede della più grande Base Logistica al mondo dell’ONU (UNLAB) con depositi del PAM ( Programma Alimentare Mondiale) , stoccaggio dei materiali e mezzi per le operazioni di Peace Supporting ONU. Sull’Aeroporto è di stanza una squadriglia di IL-/& di costruzione Russa e relativi piloti militari russi in leasing all’ONU. Saltuariamente sono di Stanza aerei ANTONOV da trasporto privati ucraini in affitto ad ONU e NATO .

Servitù militari dell’AM in provincia di Brindisi:
-Impianto di Telecomunicazioni di fasano ( località Coppolicchio)
-Impianto di telecomunicazioni di Oria
-Impianto di telecomunicazioni di Brindisi (località Villanova)
-Impianto di poligono di tiro di Punta della Contessa (BR)
-Impianto deposito munizioni di Francavilla Fontana (loc. Masseria Cavallo)
-impianto deposito munizioni di Brindisi (loc. S.Teresa) Marina Militare Italiana
Brindisi: Comando Marina (COMAR), Stazione Navale, Comando Forza da Sbarco ( Reggimenti San marco e Carlotto )., servizio di telecomunicazioni (Maritele), Nucleo Logistico (NULOG), Stazione radar ( MARIRADAR)
Isole pedagne: gruppo Scuole
Brancasi: caserma Carlotto sede del Battaglione San Marco con relativi depositi di mezzi e munizioni.

Servitù militari della Marina Militare in provincia di Brindisi
-Impianto deposito Munizioni di mesagne ( Contrada epifani)
A questa unica servitù formalizzata dalla Regione Puglia vanno aggiunte le numerosissime servitù esistenti nel porto interno, esterno e e le decine di strutture abbandonate sia lungo il litorale che all’interno, molte di esse acquisite dal demanio e trasformate in discariche abusive con grave danno all’ambiente a e allo sviluppo turistico della città.


LECCE E PROVINCIA

ESERCITO ITALIANO
Lecce: sede del Distretto Militare
Lecce :sede dell’Ufficio Leva e del Consiglio di Leva per l’Esercito e l’Aeronautica
Lecce: sede del Presidio militare
Lecce sede della Scuola Truppe corazzate Caserme Trizio e Nacci
Lecce :Base Logistica Torre Venere
Lecce :deposito Munizioni Fondone
Lecce: sede scuola di Cavalleria e delle Truppe Corazzate-via Massaglia

Esercito italiano :servitù militari:
-Impianti I-RG Esercito di Contrada Paladini
-Impianto Deposito Munizioni di Fondone
-Manufatto S:M:D: di Lecce

AERONAUTICA MILITARE ITALIANA

Galatina: Sede Aeroporto Militare e del 61° Stormo
Galatina: sede del 10° reparto Manutenzione velivoli

Aeronautica militare italiana, servitù militari:
-Impianto di Telecomunicazioni di Lecce ( San Pietro in Lama)
-Impianto di telecomunicazioni di Lecce ( Località Sogliano)
-Impianto di Telecomunicazioni di Nardò (N.D.B.)
-Impianto di telecomunicazioni di Otranto (San Nicola di Casole)

MARINA MILITARE

San Cataldo : Faro Corte
Frigole: Stazione Radiogoniometrica

Marina Militare Italiana : servitù militari
-Impianto di TLC di Lecce ( Contrada Olmo)
-Impianto di TLC di Lecce (Gagliano del Capo)
-Impianto di TLC di Lecce (San Cataldo)
-Impianto di TLC di Otranto ( contrada di Palascia)
-Impianto Faro di Santa Maria di Leuca ( Castrignano del Capo)


TARANTO E PROVINCIA

ESERCITO ITALIANO
Praticamente nessuna presenza se non personale di collegamento interforze.(vedi servitù militari della MM)
Servitù militari:
-Impianto di telecomunicazioni di Monte Redentore (cogestito con AM)
-Impianto deposito munizioni di San Giorgio Jonico (Serro) ESERCITO ITALIANO
Praticamente nessuna presenza se non personale di collegamento interforze.(vedi servitù militari della MM)
Servitù militari:
-Impianto di telecomunicazioni di Monte Redentore (cogestito con AM)
-Impianto deposito munizioni di San Giorgio Jonico (Serro)


AERONAUTICA MILITARE ITALIANA:

Taranto: sede della Scuola Addestramento Reclute Aeronautica Militare (SARAM) presso l’idroscalo “Luigi Bologna” e sede di corsi di euroformazione per i VFA, Volontari Ferma Annuale.

Martina franca: sede del 3° ROC ( Regional Operation Center) della NATO Struttura attualmente in STBY come riserva di emergenza del COFA CO di Poggio Renatico. Sede di importanti apparecchiature di comunicazione e di controllo per tutte le Forze Armate e NATO( Stazione capomaglia)
Marina di Ginosa : Teleposto dell’AM

Servitù militari dell’Aeronautica :
-Impianto di telecomunicazioni di Mottola (località San Antuono)
-Impianto di telecomunicazioni di Martina Franca (località Pianelle)
-Impianto di telecomunicazioni di Monteparano (P.R.)
-Impianto di telecomunicazioni di Monte Orimini /M.F.-sistemi Radar transitati ad ENAV
-Impianto deposito carburanti di Taranto (località Fronte)
Sul territorio della provincia di Taranto esistono diverse servitù militari ancora in piedi nonostante la dismissione di molti siti dell’AM, tra questi figurano aree nella zona di Manduria (ex aeroporto abbandonato) che in quella di San Giorgio Jonico.

MARINA MILITARE ITALIANA:
Taranto :sede di Maridipart Taranto , (Dipartimento Militare Marittimo dello Jonio e del Canale D’otranto.
Taranto sede delle Forze D’Altura ( EX Terza Divisione Navale) al comando di un ammiraglio.
Taranto: Nuova base Navale, località Chiapparo, prossima sede della nuova portaerei Einaudi attualmente in costruzione.
Taranto: sede del Comando sommergibili (MARISTASOM Taranto)
Taranto : sede di MARITELE
Taranto: sede del Genio Militare.
Taranto: sede dell’Ospedale Militare della M.M.
Taranto: sede del Centro Addestramento Reclute della Marima Militare .(Centro/sud-Italia)
Taranto :sede del centro addestramento aeronavale M.M. (nazionale)MARICENTADD
Taranto: sede dell’Arsenale Militare
Taranto:: località Buffoluto, sede di MARIMUNI, polveriera e deposito di armameti per tutta la flotta navale di Taranto.
Grottaglie: sede dell’aeroporto della Marina Militare
Grottaglie: sede di MARISTELI (gruppo elicotteri imbarcati) con 18 elicotteri SH-3D/H
Grottaglie: sede del 1° Gruppo Aereo (GRUPAER) con 16 aerei a decollo verticale AV-8B imbarcati su portaerei GARIBALDI di base a Taranto.

Servitù militari della Marina Militare:
Sono moltissime quelle che persistono su siti ormai indisuso alla MM e passati al Demanio Militare e del quale non si ha attualmente un elenco dettagliato.
Ne elenchiamo alcune tra le più rilevanti anche se qualcuna rientra tra le abbandonate:
-Impianto deposito Munizioni di Taranto (Buffoluto e Polveriera dell’Esercito)
-Impianto deposito munizioni di Massafra (ex SP2, una delle più grandi polveriere d’Italia, oggi abbandonata)
-Impianto deposito combustibili di Taranto (contrada Romanelli)
-Impianto deposito combustibili di Taranto (contrada Pilone)
-Impianto stazione di pompaggio di Taranto (contrada Ospedalicchio)

Strutture NATO e USA:
Taranto: le maggiori strutture sia dell’AM che della MM di Taranto sono di fatto inserite nella struttura operativa NATO e quindi sono sedi di sistemi di Controllo Comando in continuo aggiornamento Tecnologico e quindi tendono ad assumere il livello di sistemi C4i.
Ultimamente Peacelink ha scoperto che Taranto è divenuta un nodo terminale di un sistema C4i del pentagono e della Marina Militare Americana (Navvy Center for Tactical System Interoperability di San Diego-California-)Il sistema è sito presso il centro di addestramento aeronavale MARICENTADD
Taranto: sede del NAMSA Southern Europe Depot-
Taranto: ( località masseria Tarasconi) : risulta ancora in carico al 27° Detechment, 2187th GCp USAF



FOGGIA E PROVINCIA


Esercito Italiano:
Foggia : sede del 9° Gruppo Artiglieria pesante campale Foggia
Foggia : sede di Distretto militare


Aeronautica Militare Italiana

Amendola (Foggia): sede di Aeroporto militare e del 32° Stormo “Armando Boetto”.
Vi opera il 13° Gruppo Caccia Bombardieri su AMX, il 101° OCU su AMX-T (addestramento avanzato), il 1° Gruppo Velivoli Teleguidati equipaggiato dei velivoli-robot senza pilota Predator, il Gruppo efficienza Aeromobili (dal dicembre 2002), il 432° Gruppo STO, il 532° Gruppo SLO, il Gruppo Difesa con la 732a Batteria Spada e la 632a Squadriglias collegamenti su NH-500E.Stormo che ha partecipato alle operazioni di guerra del 1999 contro la Serbia.

Monte Jacotenente: sede di Terminale Remoto Radar inserito nella struttura di sorveglianza dello spazio aereo di competenza del 22° GRAM ( Gruppo Radar Aeronautica Militare) di Licola (Napoli)
Monte Jacotenente : nonostante la ristrutturazione dell’AM continua ad essere sede stazione capomaglia di molteplici sistemi di comunicazione dell’AM, interforze e NATO data la sua particolare posizione geografica.

Servitù militari dell’AM in provincia di Foggia :
-Impianto deposito munizioni di Ortanova ( località trionfo)
-Impianto deposito munizioni di ortanova (località Scrofola-Torretta)
-Impianto di Telecomunicazioni di Monte S.Angelo
-Impianto di telecomunicazioni di Monte Sambuco
-Impianto di telecomunicazioni di Serracapriola
-Impianto di telecomunicazioni di Manfredonia (località beccarini)
-Impianto di telecomunicazioni di Vico del Gargano (località Coppa del Monaco)
-Impianto di tekelecomunicazioni di Ortanova (Speranza)
-Impianto di telecomunicazioni di Jacotenente

Marina Militare

Vieste: sede di Stazione radar Marina Militare MARIRADAR 509

A cura dell’Osservatorio sui Balcani di Brindisi

http://www.vialetruppe.org/1.html

lunedì 10 marzo 2008

Paolo Agostinacchio ringrazia gli elettori con un manifesto



articolo di Renato Forlani fonte:http://www.reportonline.it/modules.php?name=News&file=article&sid=146
Non se ne comprende la ragione, un manifesto immotivato?

L'onorevole Paolo Agostinacchio, candidato nel collegio di Foggia nella recente consultazione elettorale regionale, ha fatto affiggere nei giorni scorsi in tutto il territorio della provincia di Foggia, un manifesto che recita più o meno così:
" L'Onorevole Paolo Agostinacchio ringrazia per il consenso ancora una volta manifestatogli".

Sembrerebbe trattarsi, a leggere un tale manifesto, che ci si trovi di fronte alla manifestazione di un candidato che ringrazia appunto gli elettori per essere stato nuovamente eletto.
Senonché l'onorevole Agostinacchio non è stato eletto, ed anzi a proposito delle parole "ancora una volta", utilizzate nel manifesto, sembrerebbe che l'onorevole sia reduce di altre precedenti vittorie elettorali; circostanze clamorosamente smentite dai ben noti fatti, giacché le precedenti elezioni che lo hanno visto coinvolto e protagonista, la prima volta, quale sindaco uscente, dovendo assistere alla debacle elettorale della sua parte politica in favore del centrosinistra e, nella corsa per la presidenza della provincia di Foggia, dover malamente soccombere nei confronti del suo avversario politico, il dottor Carmine Stallone, che, consentitemi la battuta, da buon cavallo, gli ha fatto veramente mangiare la biada.

"Paolino", come viene affettuosamente chiamato l'onorevole, da quando si è mostrato sui manifesti elettorali di cui ha inondato Foggia e provincia con una sua foto che lo ritrae in una espressione da "Pierino", ha dunque ringraziato gli elettori, ma di cosa?

Mi sembra dunque legittimo fare delle supposizioni sul manifesto anzidetto ed anzi già che ci siamo, anche su un paio degli slogans utilizzati in campagna elettorale.
Gli solgans che prendo in considerazione sono:
1 Difficile da spegnere
2 La forza delle idee
In merito al primo devo, senza cattiveria far notare che, visto il risultato, non pare sia stato poi così difficile spegnerlo.
Per quanto riguarda la seconda, dovendosi legittimamente supporre che l'onorevole volesse riferirsi alle proprie idee, faccio notare che, almeno fin quando è stato sindaco di Foggia, non ricordo aver constatato la realizzazione di "idee", tali da essere ricordate, mentre per il futuro l'onorevole dovrà accontentarsi di manifestare idee dai banchi dell'amministrazione provinciale di cui è consigliere.

L'unica idea che possiamo valutare, se idea si può chiamare, è quella di questo strano (?) manifesto che un po' malignamente devo dire, mi sembra più una furbata o forse un gesto di autoimmaginifica consolazione.

Se così fosse: Contento Lui….

Video Nanopolveri ed Inceneritori (detti anche furbescamente Termovalorizzatori)

Dott.ssa Gentilini - "Gli inceneritori sono un pacco!"



fonte:www.orodinapoli.it

sempre in tema di campagna elettorale


fonte: http://vocenueva.splinder.com/

sabato 8 marzo 2008

Fondamentale per comprendere

Assolutamente da non perdere per saperne su intrallazzi eco-mafioso-politichesi,
il blog di uno scienziato che ha constatato di persona l'inefficienza di strutture di riciclaggio-inceneritaggio-termovalorizzoraggio di rifiuti nonchè di misure di sicurezza più che assenti nei luoghi di lavoro:
www.stefanomontanari.net

Ci sono anche parti in cui si parla della sua presunta o meno "allenza" con Grillo, non soffermatevi su queste cazzate...c'è del sodo molto più importante.

Per gli indecisi o per i seguaci del "non voto"...ce n'è anche per voi...

campagna elettorale nostrana





fonte: http://benfoggianius.blogspot.com/

venerdì 7 marzo 2008

Perchè non si può fare la Centrale Elettrica a Biomasse di Manfredonia.

Estratti dallo studio della Nanodiagnostics srl sulla pericolosità dell'impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (biomasse)da costruire in località Paglia nel comune di Manfredonia.
L'interesse della valutazione che segue è incentrato sulle polveri micro e nanometriche di natura inorganica (prodotte dall'impianto, ndr) e non su altri inquinanti che verranno trattati solo in modo marginale ed occasionale.

Il particolato organico generato da ogni forma di combustione, indipendentemente dalla sua natura, si comporta in atmosfera in modo tanto più omologabile a quello di un gas quanto minore è la sua dimensione e, alla stregua di un gas, viene inalato da uomini ed animali presenti nel territorio interessato.

Il particolato in oggetto è capace di transitare dagli alveoli polmonari al torrente circolatorio e, da qui, ad ogni organo e tessuto, dove viene sequestrato in maniera irreversibile.

Le polveri cadute a terra, inoltre, depositandosi su frutta, verdura, cereali, foraggio etc., si uniscono in maniera non raramente indissolubile a ciò che è alimento per gli uomini e gli animali. Una volta che queste materie particolate sono state introdotte nell'apparato digerente, possono subire sorte del tutto analoga a quelle inalate e, dunque, passare al sangue a da qui ad organi e tessuti con identiche conseguenze.
Numerose sono le patologie potenzialmente determinabili dal fenomeno descritto. Le polveri contenute nel sangue possono dare luogo a forme di trombosi embolizzante e a forme emboliche arteriose e conseguenti ictus o forme infartuali. Anche numerose altre patologie cardiovascolari, neurologiche e della riproduzione, tra cui forme di malformazione fetale, sono sospette, quando non responsabili accertate, di risalire ad un'origine da micro e nanoparticolato.
Queste particelle si formano nella maggioranza dei casi a seguito di processi di combustione e maggiore è la temperatura del processo, più piccola è la loro dimensione. Più le particelle sono piccole, più facilmente riescono a penetrare nell'organismo.

Le polveri primarie (quelle che escono dal focolaio-combustione) non sono biodegradabili. Le bonifiche tecniche non appaiono fattibili con le tecnologie di cui si dispone al momento e, almeno per qunto riguarda il particolato nell'atmosfera, nessuna tecnologia è stata proposta nemmeno in termini ipotetici. Un inquinamento di tale origine è da considerarsi irreversibile.


Le biomasse

Il termine "biomassa" è piuttosto generico, riferendosi ad una grande quantità di materiali e sostanze naturali di origine quanto mai eterogenea, omologabili reciprocamente per una comune matrice organica. Caratteristica inderogabile della biomassa è quella della sua rinnovabilità.
Il concetto fondamentale di rinnovabilità è quello di un bilancio almeno in pareggio tra ciò che viene consumato e ciò che viene reso contemporaneamente e continuamente per un nuovo impiego. Un'altra caratteristica della biomassa è che non deve presentare alcuna tossicità.
Gli usi possibili delle biomasse sono relativamente numerosi, andando dalla tradizionale combustione del legno per la produzione di calore, fino alla fabbricazione di carburanti quali il bioalcool o il biodiesel, o alla combustione in centrali termoelettriche per la produzione di energia.
Un altro uso può essere la trasformazione chimica in biogas, cioè prevalentemente metano, attraverso trattamento di scarti vegetali, liquami animali, fanghi di depurazione urbana etc.

Lo sfruttamento delle biomasse a fini di produzione energetica

Da millenni l'uomo usa biomasse - tranne rari casi, costituite da legname - bruciandole per scaldarsi e per preparare cibi. La pratica, pur non essendo classificabile come naturale, ha un impatto relativamente modesto sull'ambiente, se non altro a causa della quantità tutto sommato poco rilevante di materiale impiegato e, almeno per quanto è accaduto fino a non molti anni or sono, al fatto che quel combustibile proveniva da luoghi e siti a distanze assai ridotte.
La distanza tra luoghi di approvigionamento e luoghi in cui il materiale viene impiegato era di fatto irrilevante fino a che i trasporti avvenivano a trazione animale, ma, da un pò più di un secolo a questa parte, l'impiego di automezzi a motore ha cominciato ad indurre un inquinamento atmosferico di cui va tenuto ampiamente conto quanto si valuta l'inquinamento indotto. Di qui la necessità, oramai più che stringente, di disporre di fonti d'approvigionamento che siano possibilmente le più prossime alla destinazone finale.
Essendo la biomassa di origine animale piuttosto scarsa e limitandoci per questo ai vegetali, cui ricorre il progetto in questione, per forza di cose le masse necessarie non possono essere ottenute da fonti prossime al luogo d'impiego, se si desidera produrre energia in quantità di qualche rilievo. Di qui, il bisogno di mettere in opera un intenso sistema di trasporti per sua stessa natura inquinante e di ricorrere a coltivazioni apposite, con sottrazione di terreno agricolo per la coltivazione ben poco remunerativa di vegetali destinati alla distruzione e con l'impiego di fertilizzanti, quando non di pesticidi; sostanze che, come ovvio, non possono entrare nella composizione delle biomasse a pena di svuotare di significato la definizione stessa del termine e di obbligare a ricorrere ad acrobazie legali, scientificamente risibili ma da accettare obtorto collo per forza di legge.

Il combustibile da rifiuti

La legge (decreto 2 maggio 2006 del Ministero delle Attività Produttive pubblicato il 9 maggio 2006 sulla Gazzetta Ufficiale) consente l'impiego di combustibile da rifiuti di qualità elevata (CRD-Q) negli impianti di produzione di energia a biomasse con potenza termica nominale maggiore o uguale a 50MW (dunque non compreso nei limiti dell'impianto in esame che è dichiarato essere inferiore ai 50MW), e questo a condizione che si faccia contemporaneamente ricorso a combustibili consentiti dalle norme in vigore.
Questi combustibili da rifiuti vengono definiti "non pericolosi" sia dalla legge sia dai vari documenti consegnatimi per valutazione, una definizione a dir poco opinabile, stante il fatto, tanto noto quanto impossibile da contestare, che bruciare materiali, comunque li si voglia classificare e denominare, che contengano metalli pesanti di notissima tossicità tra cui Arsenico, Piombo, Cromo, Nickel, Mercurio, Cadmio e Tallio e che siano in condizione di generare legalmente composti organici quali diossine e furani non possono certo essere definiti "non pericolosi". A proposito delle diossine e, in particolare, della Tetra Cloro Dibenzo para Diossina (TCDD) che si forma per combustione di sostanze organiche in presenza di Cloro, si fa notare che, con l'avanzare e l'approfondirsi degli studi, l'Organizzazione Mondiale della Sanità diminuisce costantemente il valore di tollerabilità ed esposizione e cio che appare sempre più evidente è che per questa molecola non sia dosabile alcuna quantità tollerabile per l'organismo umano. Si ricorda che questa molecola ha tempi di eliminazione di diversi anni. Inoltre, nell'ambiente e nel terreno, la TCDD ha un tempo di dimezzamento che supera ampiamente il secolo e di questo va tenuto debito conto. La TCDD viene assorbita dagli esseri viventi per lo piùà per via digerente.

LE CONTRADDIZIONI

Nel documento VALUTAZIONI AMBIENTALI prodotto da Appia Energy Srl (commissionata dalla ditta appaltatrice?, ndr) nel marzo 2005, il CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti) viene definito "privato delle sostanze percorritrici della potenziale formazione di diossine", poi si elenca il Cloro tra i componenti del CDR che verrà impiegato. Qualsiasi chimico sa che, Bruciando Cloro e prodotti organici insieme, la formazione di TCDD, la più aggressiva tra tutte le diossine, è inevitabile e, dunque, non è chiaro ome si possa sostenere un'affermazione simile che non ha alcuna base scientifica.
Inoltre, caratteristica del combustibile impiegato in impianti a biomasse deve inderogabilmente essere la sua rinnovabilità. Definire il combustibile da rifiuti come rinnovabile esce da qualsiasi razionalità e, se il suo uso è legalmente e burocraticamente ineccepibile, resta un'assurdità dal punto di vista scientifico.

La relazione del 14.04.2004 redatta dallo Studio Tecnico A. & T. di Manfredonia afferma che "le ceneri costituiscono la totalità dei rifiuti di processo dell'impianto".
La palese assurdità dell'affermazione, peraltro contraddetta, oltre che dalla letteratura scientifica e tecnica senza eccezioni, da tutta la documentazione consegnatami, compresa quella del costruttore stesso, fa pensare , o almeno, sperare che si tratti di un lapsus o di un malinteso.
Altrettanto stupefacente è un'affermazione come quella contenuta nel documento VALUTAZIONI AMBIENTALI della Appia Energy Srl del marzo 2005 dove si dice verbatim "Alla luce delle prestazioni ambientali finora mostrate dall'impianto con alimentazione a CDR, documentate dalle misure in continuo e dalle analisi discrete sulle emissioni, si può affermare che l'esercizio della Centrale non ha contribuito ad un peggioramento dell'esistente qualità dell'aria". Davanti ad una frase simile, non ci si può non interrogare sull'attendibilità delle indagini fatte, dato che è del tutto impossibile bruciare alcunchè, men che mai, poi, rifiuti, senza che questi entrino trasformati nell'ambientee senza che queste immissioni costituiscano un inquinamento, piccolo o grande che possa essere.
Così come sorprendente è l'affermazione contenuta nel documento Prog. BIO - 5 - IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI IN MANFREDONIA - Loc. PAGLIA con Oggetto: Città di Manfredonia - Prot. N. 8033/31 del 21/06/2002 Osservazione alle risposte. Qui, al punto 2 TECNOLOGIA DI COMBUSTIONE, si afferma "vista l'assenza di zolfo e di suoi composti nei materiali utilizzati...". Credo sia sufficiente notare come parte delle tecnologie applicate dalla centrale sia proprio volta alla cattura di tale elemento, ovviamente contenuto in parte dei vegetali. Quando, poi, alle biomasse si sono aggiunti i combustibili da rifiuti, ecco che l'affermazione risulta ancora più infonfata e no può che giustificare seri dubbi sulla credibilità del documento.

Si descrive la sorte delle ceneri o, almeno, di parte di esse, Nel documento dell'ARPA Puglia del 31.01.2006 si parla di polveri trasportate con degli autocarri stagni, ma nulla si dice delle protezioni che dovranno difendere gli operatori altrimenti esposti a rischio d'inalazione (ma per lor signori le ceneri sono "non pericolose", quindi, non servono protezioni!!!!, ndr)

Sempre nel documento VALUTAZIONI AMBIENTALI della Appia Energy Srl si parla di polveri totali sospese (PTS) e di queste si tiene conto per valutare l'inquinamento da polveri indotto dall'impianto. Ormai è noto da anni che le PTS hanno una significatività pressochè nulla per quanto riguarda un possibile impatto sanitario. Dal punto di vista sanitario, sono le polveri fini e ultrafini, le PM1 o le Pm0,1 a dover esser considerate, e queste viaggiano su percorsi assai lunghi, fino alle particelle ultrafini che no si depositano sul terreno se non in minima parte, disponendosi con omogeneità su volumi di atmosfera e su territori ben più ampi di quelli delimitati dagli studi che mi sono stati consegnati.

Continuando nella disamina, a pag.3, punto e. della deliberazione della Giunta Regionale n.573 del 17.04.2003 si dice che il Consiglio Comunale di Manfredonia ha chiesto "che l'azienda si sottoponga alle procedure di screening per il VIA (Valutazione di Impatto Ambientale)", richiesta respinta come riportato a pag.6 dello stesso documento dove si scrive: "data la natura e la potenzialità dell'impianto proposto lo stesso non va sottoposto a VIA". Personalmente non dubito che questo sia quanto consentito dalla legge, ma non posso non sottolineare come tutto ciò sia in contrasto con la più elementare prudenza.
Mai, poi, si prende in esame il fenomeno dell'accumulo nei terreni del particolato costituito anche dai metalli pesanti. Tale particolato, per sua natura non biodegradabile, non può altro che accumularsi, mutando inevitabilmente le caratteristiche del terreno (composizione chimica e pH in primis)e non esiste nessun modo per stabilire a priori se quei mutamenti consentiranno che i terreni restino adatti per l'agricoltura e la zootecnia. Dunque il non eseguire una valutazione d'impatto ambientale significa RIFIUTARE il tentativo di conoscere le conseguenze della messa in opera dell'impianto.

Senza alcun particolare riferimento all'impianto in questione, poichè spesso la cosatruzione di questi impianti è legata a forti interessi economici di gruppi e di lobby, ciò che è scienza e buon senso per prassi viene bollato, pur senza disporre di alcun argomento a sostegno al di là del mero interesse di pochi, come "terrorismo", incorrendo così in un errore di semantica. Terrorista è chi attenta all'incolumità altrui e non chi cerca di porre rimedio alla situazione. A volte, invece, si parla di "allarmismo". Anche qui, si equivoca sul significato: non si tratta di allarmismo ma di allarme, un allarme che chi è a conoscenza dei fatti descritti sopra ha il dovere morale di dare.
Per finire, mi auguro che la coscenza dell'impegno che la classe politica chiamata a decidere ha assunto verso gli amministrati e, comunque, la ragionevolezza abbiano a prevalere su qulaunque altra considerazione e non si consenta la costruzione della centrale in oggetto.

mercoledì 5 marzo 2008

Moscarella vs Lannes

E’ stato diffuso in serata un volantino, in tutti i locali della Città di Orta Nova, in cui l’Amministrazione Comunale contesta le dichiarazioni rese domenica mattina ai microfono di Rai1 dal Dott. Gianni Lannes, secondo l’Amministrazione, Lannes avrebbe leso l’ immagine del territorio con alcune affermazioni riguardanti l’inquinamento del territorio stesso, riportiamo qui di seguito il testo integrale del volantino:

CITTADINI

ATTENZIONE !!!

L’ Amministrazione Comunale contesta le dichiarazioni rese nel corso di un programma televisivo andato in onda su Rai1 domenica 2 marzo.

A NOSTRO AVVISO

Il nostro territorio è sano

La nostra agricoltura merita rispetto

I nostri prodotti della terra sono genuini

La nostra economia va salvaguardata

I nostri agricoltori hanno il diritto di essere tutelati

E’ ENORME IL DANNO ARRECATO DALLA DIVULGAZIONE DI NOTIZIE

FALSE………..!!!!

Andrebbe inoltre aggiunto che della trasmissione di domenica mattina “Sabato, Domenica & la Tv che fa bene alla salute…”, l’intervista al Dott. Lannes da parte del giornalista Rai Franco Di Mare, è stata già redatta da questo blog, proprio nella giornata di domenica, e a nostra impressione, Lannes avrebbe solo parlato delle possibili conseguenze, che potrebbero colpire il nostro territorio, in caso di realizzazione di tale discarica; ma onde evitare incomprensioni sull’ interpretazione di tale intrvista, invitiamo tutti coloro che fossero interessati a rivedere il filmato, che sarà proiettato in Piazza Pietro Nenni ad Orta Nova, sabato 8 Marzo, giorno in cui Gianni Lannes tornerà a parlare in una conferenza pubblica.

fonte: http://lucacaporale.wordpress.com/2008/03/

martedì 4 marzo 2008

spulciando nel web...ma saranno loro?

Gli impiegati avrebbero dovuto verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro
Arrestati 5 ispettori Asl "Niente controlli se pagate"
articolo di Mara Chiarelli, Espresso luglio 2007

Un comitato d´affari, all´interno dello Spesal (il Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) della Asl di Foggia, al quale praticamente tutti aderivano. Tutti, ad eccezione di una ispettrice che con la sua denuncia ha dato il via alle indagini, concluse ieri con l´arresto di cinque persone. Secondo gli investigatori, i cinque si facevano consegnare denaro dai titolari delle imprese per sistemare le inadempienze che volutamente riscontravano nelle relative documentazioni. Le pratiche, dopo aver riscosso la mazzetta, che si aggirava intorno ai mille euro, erano sistematicamente chiuse.
Sono finiti ai domiciliari il direttore del dipartimento Antonio Fanelli, di 60 anni, gli ispettori Antonio d´Alfonso e Rocco Bonassisa (dimessosi un anno fa), entrambi 39 enni, l´ispettore del servizio igiene Vincenzo De Toma, 59 anni, e l´architetto Felice Fabiano, di 39. Quest´ultimo, oltre ad essere un componente del Comitato tecnico paritetico istituito dalla legge per la sicurezza nei luoghi di lavoro, è anche direttore tecnico di una società costituita dai fratelli Rocco e Vincenzo Bonassisa che, manco a dirlo, si occupa di forniture di materiali e consulenze alle aziende in materia di infortunistica. Dai dirigenti dello Spesal veniva indicato alle imprese come consulente da contattare.
Altre cinque persone, per le quali i pm Giuseppe Gatti ed Enrico Infante avevano chiesto al gip Carlo Protano l´arresto, sono indagate per gli stessi reati: concussione e falso. Si tratta di Vincenzo Bonassisa, tre medici del lavoro appartenenti allo Spesal e di un ragioniere. Secondo le indagini affidate alla sezione di pg della polizia di stato e alla Squadra Mobile, sarebbero almeno 300 le aziende finite nel mirino dell´organizzazione, tutte rientranti nella zona della Asl Fg/3, che oltre al capoluogo raggruppa i comuni del subappennino dauno.
Il deviato modus operandi è stato documentato grazie a numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, negli uffici di Antonio Fanelli, Rocco Bonassisa e Vincenzo De Toma. I titolari delle imprese venivano convocati allo Spesal, si prospettava loro un lungo elenco di irregolarità alle normative in fatto di sicurezza sui luoghi di lavoro, tanto da arrivare ad una potenziale sanzione di 60 - 70 mila euro. Le irregolarità, va precisato, non erano mai constatate direttamente nei cantieri ma solo nei documenti.
A quel punto, di fronte al disperato imprenditore, spuntava la possibilità di aggiustare tutto, pagando la consueta tangente. Solo dopo aver riscosso, sempre secondo le indagini, gli imprenditori venivano nuovamente convocati per constatare la chiusura del verbale, senza rilevare violazioni. Ma il consolidato sistema è stato spezzato da una ispettrice, di 45 anni, molto mal vista nell´ufficio per il suo voler procedere secondo legge. Agli inquirenti, nella sua denuncia, ha detto: «Mi accorgo che non si tutelano i lavoratori, ma le aziende e la politica di un anomalo modo di fare».
Ha anche raccontato che le indicazioni dei dirigenti agli ispettori, convocati nei cantieri per un incidente sul lavoro, erano : «Vai solo se c´è il morto». Niente controlli sui caschi di protezione, dunque, né dell´imbracatura anticaduta, e nemmeno dei sistemi a protezione dei tecnici di laboratorio. «La gente lavorava e lavora senza sicurezza - commentano gli investigatori - C´è un´assenza totale di controlli, la cui responsabilità è anche dei datori di lavoro. Abbiamo riscontrato una mafiosità che pervade tutta la pubblica amministrazione, penalizzando i cittadini che pagano le tasse».
(04 luglio 2007)
fonte:http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Arrestati-5-ispettori-Asl-Niente-controlli-se-pagate/1672849/6

lunedì 3 marzo 2008

L'Agecos chiude la discarica perchè vanta crediti per un milione.Riaperto d'urgenza l'invaso incendiato a luglio.

FOGGIA, domenica 2 marzo 2008 - ORE 11.21 da teleradioerre

FOTO Proprio una settimana fa l'Amica ha presentato il suo piano stategico sulla raccolta differenziata. Si è parlato di sistema porta a porta, di isole ecologiche, di raggiungimento del 20% di raccolta nel 2008 e addirittura del 50% nel 2010. Il tutto faceva immaginare una città più ordinata ed educata al senso civico. Oggi invece si scopre che le strade potrebbero, nei prossimi giorni, essere invase da sacchetti di immondizia. L'Agecos, che sta stoccando i rifiuti urbani nella nuova discarica, ha chiuso ieri l'impianto impedendo lo smaltimento. Questo perchè la società dell'imprenditore Rocco Bonassisa vanta crediti di un milione di euro proprio dall'Amica. L' interruzione di pubblico servizio è stata annunciata da una lettera inviata proprio all'azienda che si occupa di rifiuti urbani. Una situazione di emergenza creatasi nonostante la disponibilità dell'Amica a rateizzare l'importo,e di fronte alla quale il Sindaco Ciliberti ha disposto la riapertura temporanea della discarica di Passo Breccioso incendiata a luglio scorso e che potrebbe rimanere aperta per uno o due mesi se non ci sarà una mediazione del Governo. Intanto la Regione Puglia con una nota urgente ha dichiarato che per ragioni di ordine pubblico la discarica non può essere bloccata. Fatto sta che ieri gli operatori dell'Amica hanno raccolto i rifiuti. Nei prossimi giorni non si sa.

Marzia Campagna

fonte: http://www.teleradioerre.it/news/articolo.asp?idart=33697

Torna in funzione la Discarica di Passo Breccioso

Dopo l'annullamento della delibera per la realizzazione della discarica in contrada Ferrante ad Ortanova, l'Agecos spa dei fratelli Bonassisa, effettua la sua contromossa. I rifiuti prodotti dai 29 comuni facenti parte dell' Ato Foggia 3, dovevano essere scaricati nel bacino di Passo Breccioso, dove i lavori per la costruzione della discarica sono fermi. I camion, che dovevano portare tali rifiuti, si sono visti sbarrare la strada da altri camion, all'ingresso del bacino. Questi ultimi camion erano quelli della Agecos, che detiene l'appalto per i lavori. (Lavori che sono stati bloccati per irregolarità della stessa Agecos nel partecipare alla gara d'appalto, tant'è che il TAR ne ha disposto la revoca). Comunque, il motivo del blocco è statto giustificato dalla Agecos dicendo che l'Azienda Speciale AMICA deve ancora un milione di euro alla ditta per il completamento dei lavori. L'AMICA si è resa disponibile ad una rateizzazione, ma l'Agecos ha rifiutato ed ecco il motivo dei blocchi. Tuttavia, grazie ad una ordinanza sindacale, i rifiuti saranno scaricati ugualmente.
Inoltre, verso la fine del gennaio 2008, si è scoperto che circa 60 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania erano stati scaricati proprio a Passo Breccioso, senza alcuna autorizzazione, tan'è che si è reso necessario l'intervento dell'Assessore Regionale all'Ambiente, Losappio.
Siamo ancora in attesa di sapere, inoltre, se i lavori di completamento della discarica resteranno all'Agecos o, come già è stato fatto, verranno affidati alla COGEAM, che ha già effettuato delle ispezioni dopo averne ricevuto commissionamento.
La decisione in merito, dovrebbe essere stata presa il 5 febbraio, ma, scusateci, ancora non sappiamo come è andata...