lunedì 17 marzo 2008

Bari, 15 Marzo - Puglia, Arca di Pace





"Là dove c'era l'erba,
ora c'è una città..."
Così cantava Celentano, ma a Bari succede l'opposto:
Parco della Memoria, tomba di quell'Ecomostro che fu Punta Perotti diventa partenza del corteo colorato dalla volontà di cambiamento di oltre 100.000 persone, dalla Sicilia al Piemonte.
Striscioni realizzati dagli studenti di tutta

Italia insieme ai gonfaloni dei comuni presenti, esprimono il ricordo del serpentone umano per le vittime delle mafie e il desiderio della loro distruzione.
Giornata della Memoria, dunque, che in realtà è anche pretesto per rinforzare la rete di contatti tra associazioni e promuovere nuove iniziative. Il progetto Flare, ad esempio, che partendo dalla costituzione di un network finalizzato alla cooperazione tra ONG (circa 40) si appresta a consegnare, in sede di Parlamento, un documento contenente proposte e obiettivi della Rete Europea, in occasione del Against New Trasnational Mafias-la risposta della società civile europea. Il documento, nato da una discussione a tappe, ha fatto incontrare 200 ragazzi di tutta Europa, anche a visitare il simbolo di tutti gli orrori, Auschwitz, con il "Treno della Memoria". Ma questa è un altra storia. A Bari, fra i tanti rappresentanti delle istituzioni, tre nomi da citare per il ruolo svolto e che evidentemente continuano a svolgere: Nichi Vendola, dal 1992 al 2005 parlamentare nella Commissione Antimafia oggi presidente della Regione; Rosario Crocetta, rieletto sindaco di Gela nelle ultime amministrative del 2007 come "sindaco anti-mafia" e Michele Emiliano, primo cittadino di Bari già magistrato alla Direzione Distrettuale Antimafia.

Per gli oltre 1.000 studenti foggiani che grazie all'Assessorato alla Legalità sono venuti a Bari con il treno organizzato dall'associazione Libera di don Luigi Ciotti, un passo importante nel cammino verso la legalità che farà scalo anche a Foggia il 31 marzo, giornata di commemorazione dell'assassinio di Francesco Marcone, Direttore dell'Ufficio del Registro di Foggia, ucciso con due colpi di pistola probabilmente perchè aveva scoperto e denunciato truffe perpetrate all'interno dell'Ufficio.

di Morena Ruggiero e Giuseppe Barrassi




Per saperne di più:
http://www.libera.it/

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