domenica 15 giugno 2008

ancora rifiuti pericolosi in provincia di Foggia

Qui di seguito riporto uno stralcio di un articolo preso dal sito di repubblica del 15 giugno che dimostra come sia ormai palese la presenza di rifiuti pericolosi nella nostra provincia. Penso che sia arrivato il momento di pretendere mirate bonifiche ambientali dalle autorità competenti.

rekkia

"In Campania sono stati inoltre sequestrati oggi dai carabinieri quaranta quintali di rifiuti pericolosi, destinati ai siti della Regione perché fossero smaltiti illecitamente. Il carico era trasportato da due tir provenienti dalla provincia di Foggia e diretti in Alta Irpinia.
Per sfuggire ai controlli i due conducenti, entrambi pregiudicati e residenti a Cerignola (Foggia), stavano transitando sulla dismessa statale dell'Ofantina, quando sono stati fermati ad un posto di blocco. I due autisti non hanno voluto fornire spiegazioni sul carico: sono stati individuati materiale ferroso, batterie esaurite, profilati di eternit, scarti di rame."

fonte: http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/rifiuti-11/tracce-radioattive/tracce-radioattive.html

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sta per essere aperta in località “Pustarza” nel Comune di Savignano Irpino ai confini con la provincia di Foggia una discarica in grado di stoccare circa 700mila tonnellate di rifiuti.
Oggi è stata fatta una manifestazione a cui hanno preso parte, secondo gli organizzatori, non meno di cinquemila persone (duemila secondo le forze dell'ordine)Giunti in contrada Pustarza, i manifestanti hanno invaso l'area su cui dovrebbe sorgere l'impianto e hanno circondato una trivella che stava compiendo i carotaggi del terreno riuscendo a bloccare i lavori.

Anonimo ha detto...

IL RIFIUTO | Il Comune di Cerignola invia un documento in Regione contro l’insediamento dell'inceneritore.

Nuovo «no» alla centrale.
Il sindaco Valentino: «Anche la Corte dei conti ci dà ragione»
Lo studio commissionato
dall’ente comunale rileva che
per il termovalorizzatore è
stata scelta una delle aree di
maggior pregio agricolo della
Capitanata

Il Comune di Cerignola ha
formalizzato il proprio parere negativo alla
realizzazione della centrale elettrica alimentata
a biomasse (20%) e combustibile da rifiuti (80%)
in località “Paglia”, la zona attigua all’area di
Borgo Mezzanone - Borgo Tressanti. L’atto, sottoscritto dal sindaco, è stato inviato alla Regione Puglia, e contiene anche la
richiesta di partecipare alle riunioni convocate
dal Comitato regionale per la valutazione di
impatto ambientale.
Il secco “no” del Comune di Cerignola trova
fondamento nel dossier predisposto da Stefano Montanari, consulente della società “Nanodiagnostics”, incaricato dall’amministrazione comunale di verificare la sostenibilità e l’i m p at t o
dell’impianto che la “Eta SpA”, società che fa riferimento al gruppo Marcegaglia, intende realizzare in una tra le zone agricole foggiane di maggior pregio ed a circa 500 metri da una delle più popolose borgate rurali della Capitanata.
La conclusione cui è arrivato Montanari, nella sua perizia, è che sia necessario quantomeno
applicare il “principio di precauzione” prima di realizzare la nuova centrale. “E' ormai
chiaro a tutti che questo genere di impianti provochi pesanti conseguenze sull'ambiente circostante - afferma Valentino a nome dell’amministrazione che ha fatto propria quella tesi - anche se la ricerca non è ancora in grado di valutare puntualmente i danni irreversibili generati.
Di qui la richiesta di applicazione di un principio generale della legislazione europea in materia, per impedire di far gravare sulle comunità
locali le conseguenze della costruzione di un termovalorizzatore. D’altronde - osserva ancora il sindaco - la Corte dei Conti ha recentemente
rilevato l’inopportunità di procedere sulla strada della combustione dei rifiuti, anche per evitare di sopportare i maggiori costi dello smaltimento dei rifiuti speciali prodotti dai termovalorizzatori stessi. Noi chiediamo - aggiunge il sindaco Valentino - che si tengano in
debito conto tutte queste autorevoli opinioni e le
ancor più autorevoli istanze di chi vive e lavora nelle campagne cerignolane e manfredoniane”.
Intanto, non si sa più nulla dell’iter per la valutazione di impatto ambientale disposta dopo
la procedura d’infrazione (e la multa comminata all’Italia) da parte dell’Unione europea
dopo aver verificato che per l’impianto di Massafra,
gemello di quello che dovrebbe sorgere in contrada “Paglia”, la Via (valutazione di impatto
ambientale) non era stata effettuata.
Tra le novità assolute vi è invece un riferimento, non solo a quelle cerignolane, ma anche alle “campagne manfredoniane”, da parte del primo cittadino di Cerignola. Mai fino ad ora
era stato fatto un riferimento al fatto che l’area di località “Paglia” si trova all’estremo lembo dell’agro di Manfredonia, essendo parte integrante del Contratto d’Area ed attraverso questo motore di sviluppo co-finanziato con
fondi europei.
L’attenzione dei residenti rimane alta, nonostante il perdurante silenzio faccia presagire che da un momento all’altro, la costruzione della
centrale possa tornare d’attualità e le ruspe possano iniziare un lavoro che proprio la protesta
della gente aveva impedito, innescando un meccanismo di cui ad oggi non si conosce lo sbocco.

MAIELLARO