mercoledì 28 maggio 2008

Polacchi a Foggia: furono trattati da schiavi

Lo scrive il gup di Bari Antonio Lovecchio nelle 224 pagine di motivazione della sentenza con cui, il 22 febbraio scorso, ha inflitto 17 condanne a pene comprese tra i quattro e i dieci anni di reclusione ad altrettanti imputati

BARI - I cittadini polacchi che, tra il 2004 e il 2005, sono stati ridotti in schiavitù da loro connazionali nei campi di pomodoro del foggiano hanno subito lo stesso trattamento che il mondo romano classico riservava agli schiavi: «sostituivano le macchine ed erano, per ciò solo, fonte di ricchezza, senza costo alcuno o con un costo irrisorio». Lo scrive il gup di Bari Antonio Lovecchio nelle 224 pagine di motivazione della sentenza con cui, il 22 febbraio scorso, ha inflitto 17 condanne a pene comprese tra i quattro e i dieci anni di reclusione ad altrettanti imputati (in gran parte cittadini polacchi) giudicati con rito abbreviato e ritenuti colpevoli di aver preso parte ad un’associazione internazionale finalizzata alla tratta e alla riduzione in schiavitù. Così come avveniva per gli schiavi – sostiene il giudice – anche i polacchi hanno subito un controllo sul lavoro svolto «senza limiti temporali e solo al termine della giornata lavorativa, potevano ricevere cibo e alloggio». Se questa ricostruzione storica – conclude il gup – «fosse riprodotta in un disegno su lucido sarebbe agevole constatare la perfetta sovrapponibilità dello stesso con il dipinto tratto dalle risultanze della presente indagine».

tratto da "La Gazzetta del Mezzogiorno".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

quando si tratta di violazioni, da parte di italiani , dei diritti dei migranti (in quanto persone),l'attenzione mediatica è nulla, giusto il tempo di una "democratica" indignazione in una notizia di coda o in un timido trafiletto. Allo stesso giorno risale la morte di un trentenne marocchino nel cpt-lager di torino a cui sono state negate urgenti cure mediche.
se la notizia avesse riguardato un italiano, "la nazione" sarebbe insorta ,ipocritamente, in difesa della vita che ha solo un colore e parla una sola lingua. che skifez!

Anonimo ha detto...

Ehh come ti capisco. Guai a chi non si indigna per l'extracomunitario clandestino così bisognoso di coccole e carezze. E guai peggiori a chi si permette di far notare la ferocia, la violenza, la crudeltà di questa gente che non ha nulla da perdere quando stupra, violenta, ammazza, ruba, depreda, magari per cento euro.

Già, siamo proprio un popolo che non conosce l'altruismo. Dovremmo fare in modo che stuprino tutte le donne italiane, non solo alcune che, pur non sapendolo, posso dirsi "privilegiate" per la particolare attenzione ricevuta da questa gente.

Hai proprio ragione, dobbiamo fare in modo che il privilegio della violenza sessuale non sia godimento di alcune donne, ma di tutte le italiane.

Anonimo ha detto...

IL TUO LINGUAGGIO è RIPUGNANTE,MI INDIGNA,NON HAI LA MINIMA SENSIBILITà VERSO IL PROBLEMA E LE VITTIME CHE PRETENDI DI DIFENDERE, MA SO CHE IL RISPETTO E LA SENSIBILITà NON FA PARTE DEL TUO MODUS VIVENDI.
oltre alla rozzezza che ti caratterizza dici anche una marea di cose false.

In Italia, negli ultimi dodici mesi, un milione di donne ha subito violenza, fisica o sessuale. Solo nei primi sei mesi del 2007 ne sono state uccise 62, 141 sono state oggetto di tentato omicidio, 1805 sono state abusate, 10.383 sono state vittime di pugni, botte, bruciature, ossa rotte.
come una guerra silenziosa che ammazza più delle morti bianche. sappi però che più del 70% (fonte istat) degli stupri e delle violenze avviene tra le mura domestiche. il 96% delle donne non denuncia la violenza subita, forse per paura o che.
il fenomeno è molto più complesso di quello che credi e ti fanno credere. senza contare poi che ci sono anche donne straniere che subiscono le violenze da parte di italiani "purosangue". la violenza sulle donne non è una prerogativa "etnica" ma una piaga sociale sommersa..
l'ultimo da cui voglio essere difesa sei tu , anzi sei il primo di cui aver paura in una strada buia!