giovedì 1 maggio 2008

Incidente sul lavoro all'Ilva di Taranto, mentre nelle piazze si festeggia il primo Maggio!

TARANTO - Ennesimo incidente in fabbrica mentre nelle piazze si celebra il Primo Maggio, quest'anno dedicato proprio ai temi della sicurezza sul lavoro. Quattro lavoratori sono rimasti ustionati stamani mentre operavano nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto. Lo rende noto con un comunicato la Fiom-Cgil di Taranto precisando che nessuno di loro è in condizioni critiche. Tre lavoratori sono stati medicati nell'infermeria dello stabilimento, mentre il quarto è stato trasportato al Centro grandi ustioni dell'ospedale di Brindisi.

L'incidente, secondo quanto riferito nella nota dalla Fiom, è accaduto nel reparto Cco1 (colata continua). Durante la fase di colata dalla siviera si è staccato un crostone che, cadendo nell'acciaio liquido ad altissima temperatura, ha provocato la fuoriuscita di parte dello stesso liquido che ha investito i quattro lavoratori. I tre lavoratori medicati nell'infermeria di stabilimento hanno riportato bruciature superficiali agli arti e in altre parti del corpo. Il quarto lavoratore, trasportato al Centro ustioni di Brindisi, è stato investito da una maggiore quantità di liquido bollente ma anche per lui le ustioni sono superficiali e non è stato necessario il ricovero.

"Più volte negli anni passati - sottolinea nella nota - le rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza della Fiom avevano segnalato, anche alla Ausl, la necessità di una più precisa prescrizione operativa che, attraverso la pulizia delle scorie dalle siviere, dopo le fasi di colaggio, avrebbe potuto evitare l'inconveniente accaduto oggi". La Fiom invita quindi l'azienda, gli enti preposti alla sicurezza e i lavoratori "al massimo impegno e alla massima attenzione per la salvaguardia della salute e dell'incolumità dei lavoratori in fabbrica".

(1 maggio 2008)

Fonte: La repubblica

1 commento:

Herpes Foggia ha detto...

«L'Ilva ha disdetto gli impegni presi»

Un accordo sottoscritto nello scorso aprile tra l'impianto siderurgico
tarantino e la Regione Puglia prevedeva di avviare tutta una serie di
controlli sulle emissioni di diossina, anche con l'Arpa Puglia. Oggi
sembra che l'azienda abbia deciso di fare marcia indietro. A comunicarlo
l'assessore regionale all'Ecologia, Michele Losappio
BARI - Per l'assessore regionale pugliese all’Ecologia, Michele Losappio,
l’Ilva di Taranto «ha deciso di autosospendersi dagli adempimenti previsti
dall’accordo di programma sull'autorizzazione integrata ambientale
sottoscritto nello scorso aprile. Questa scelta – rileva in una nota –
motivata dall’attesa dell’esito del ricorso al Tar da parte di una
associazione di Taranto non favorevole a quell'accordo, si presenta come
sgradevole e foriera di incognite nei rapporti con le istituzioni».
«Se Ilva intende retrocedere nella strada della tutela della salute e del
territorio – aggiunge Losappio – lo faccia senza nascondersi dietro le
intempestive quanto controproducenti iniziative di qualche comitato. La
Regione ribadisce che senza un abbattimento certo per tempi e quantità
delle diossine esprimerà un parere negativo nella procedura di 'Aia'
giacché la sua attenzione verso l’occupazione ed il reddito è sempre stata
coniugata alla massima preoccupazione per l’inquinamento e per la salute.
Una rottura o una interruzione nel dialogo finalizzato a legare sviluppo e
tutela ambientale – conclude il comunicato – non trova dunque
motivazioni».

3/6/2008 - Gazzetta del Mezzogiorno (dal web)


Comunicato stampa

Apprendiamo dalla stampa della decisione di Ilva di autosospendersi dagli
impegni derivanti dalla sottoscrizione dell'accordo di programma firmato
poco meno di due mesi fa.

Apprezziamo la missiva con la quale il Presidente Vendola invita
l'ing.Riva a spiegare le vere ragioni che hanno spinto l'azienda a
adottare un atteggiamento che non lascia presagire nulla di buono.

La città non può più tollerare e aspettare. Qui è in gioco la vita e la
salute di migliaia di persone. Sono sotto gli occhi di tutti le
drammatiche conseguenze inflitte alla comunità jonica dall'inquinamento
industriale.

E' singolare come, proprio nel momento in cui la Regione cerca di fissare
scadenze e limiti più rigorosi, l'azienda decida unilateralmente di
disattendere un impegno siglato solo due mesi prima.

Ci aspettiamo che il Comune e la Provincia di Taranto prendano una
posizione netta su quanto accaduto facendosi interpreti del bisogno
crescente di giustizia espresso dalla società civile.

Occorre spezzare la catena di indugi, complicità e ritardi che ha
caratterizzato fino a questo momento la storia dei rapporti tra grande
industria e istituzioni locali.

Chiediamo ai nostri rappresentanti atti concreti e non la difesa
spasmodica di un generico dialogo che serve soltanto ad eludere il
rispetto delle regole.

L'utilità degli atti d'intesa, figli di questa logica distorta, è stata
nuovamente ribadita dal PD cittadino e dalla Provincia di Taranto in
occasione dell'ultimo consiglio comunale quando si è scelto, d'accordo con
la giunta Stefàno, di non scegliere rinunciando a pretendere dall'Ilva, in
forza di una sentenza della magistratura passata in giudicato, un
risarcimento per i danni fin qui arrecati alla città e ai suoi abitanti.
Non è questo l'impegno che chiediamo ai nostri rappresentanti.

E' ora che tutti comprendano che non c'è più tempo da perdere.

Ultima annotazione.
Ha dichiarato l'assessore all'ambiente regionale Michele Losappio: "Se
Ilva intende retrocedere nella strada della tutela della salute e del
territorio – aggiunge Losappio – lo faccia senza nascondersi dietro le
intempestive quanto controproducenti iniziative di qualche comitato".

Teniamo a specificare che il Comitato per Taranto non si è opposto
all'Accordo di Programma ma anzi lo ha richiesto al fine di avviare l'iter
di quell'Autorizzazione Integrata Ambientale da cui la dirigenza Ilva
adesso si autosospende.

Per il

Comitato per Taranto

Peppe Cicala
Lea Cifarelli
Giulio Farella
Alessandro Marescotti

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