martedì 4 marzo 2008

spulciando nel web...ma saranno loro?

Gli impiegati avrebbero dovuto verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro
Arrestati 5 ispettori Asl "Niente controlli se pagate"
articolo di Mara Chiarelli, Espresso luglio 2007

Un comitato d´affari, all´interno dello Spesal (il Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) della Asl di Foggia, al quale praticamente tutti aderivano. Tutti, ad eccezione di una ispettrice che con la sua denuncia ha dato il via alle indagini, concluse ieri con l´arresto di cinque persone. Secondo gli investigatori, i cinque si facevano consegnare denaro dai titolari delle imprese per sistemare le inadempienze che volutamente riscontravano nelle relative documentazioni. Le pratiche, dopo aver riscosso la mazzetta, che si aggirava intorno ai mille euro, erano sistematicamente chiuse.
Sono finiti ai domiciliari il direttore del dipartimento Antonio Fanelli, di 60 anni, gli ispettori Antonio d´Alfonso e Rocco Bonassisa (dimessosi un anno fa), entrambi 39 enni, l´ispettore del servizio igiene Vincenzo De Toma, 59 anni, e l´architetto Felice Fabiano, di 39. Quest´ultimo, oltre ad essere un componente del Comitato tecnico paritetico istituito dalla legge per la sicurezza nei luoghi di lavoro, è anche direttore tecnico di una società costituita dai fratelli Rocco e Vincenzo Bonassisa che, manco a dirlo, si occupa di forniture di materiali e consulenze alle aziende in materia di infortunistica. Dai dirigenti dello Spesal veniva indicato alle imprese come consulente da contattare.
Altre cinque persone, per le quali i pm Giuseppe Gatti ed Enrico Infante avevano chiesto al gip Carlo Protano l´arresto, sono indagate per gli stessi reati: concussione e falso. Si tratta di Vincenzo Bonassisa, tre medici del lavoro appartenenti allo Spesal e di un ragioniere. Secondo le indagini affidate alla sezione di pg della polizia di stato e alla Squadra Mobile, sarebbero almeno 300 le aziende finite nel mirino dell´organizzazione, tutte rientranti nella zona della Asl Fg/3, che oltre al capoluogo raggruppa i comuni del subappennino dauno.
Il deviato modus operandi è stato documentato grazie a numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, negli uffici di Antonio Fanelli, Rocco Bonassisa e Vincenzo De Toma. I titolari delle imprese venivano convocati allo Spesal, si prospettava loro un lungo elenco di irregolarità alle normative in fatto di sicurezza sui luoghi di lavoro, tanto da arrivare ad una potenziale sanzione di 60 - 70 mila euro. Le irregolarità, va precisato, non erano mai constatate direttamente nei cantieri ma solo nei documenti.
A quel punto, di fronte al disperato imprenditore, spuntava la possibilità di aggiustare tutto, pagando la consueta tangente. Solo dopo aver riscosso, sempre secondo le indagini, gli imprenditori venivano nuovamente convocati per constatare la chiusura del verbale, senza rilevare violazioni. Ma il consolidato sistema è stato spezzato da una ispettrice, di 45 anni, molto mal vista nell´ufficio per il suo voler procedere secondo legge. Agli inquirenti, nella sua denuncia, ha detto: «Mi accorgo che non si tutelano i lavoratori, ma le aziende e la politica di un anomalo modo di fare».
Ha anche raccontato che le indicazioni dei dirigenti agli ispettori, convocati nei cantieri per un incidente sul lavoro, erano : «Vai solo se c´è il morto». Niente controlli sui caschi di protezione, dunque, né dell´imbracatura anticaduta, e nemmeno dei sistemi a protezione dei tecnici di laboratorio. «La gente lavorava e lavora senza sicurezza - commentano gli investigatori - C´è un´assenza totale di controlli, la cui responsabilità è anche dei datori di lavoro. Abbiamo riscontrato una mafiosità che pervade tutta la pubblica amministrazione, penalizzando i cittadini che pagano le tasse».
(04 luglio 2007)
fonte:http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Arrestati-5-ispettori-Asl-Niente-controlli-se-pagate/1672849/6

3 commenti:

Peppe 81 ha detto...

io l'ho detto, differenziamo tutti i bonassisa...tanto puzzano come una DISCARICA!!!!!!!!!!!!
p.s. io so che un Rocco Bonassisa è socio (o proprietario) agecos, ora, quanti cazzo di Bonassisa ci saranno?

rekkia ha detto...

se questi imprenditori mostrano di non avere a cuore la nostra terra dovremmo boicottare economicamente le loro imprese o magari i loro prodotti qualora ne producessero...vorrei saperne di più...

Peppe 81 ha detto...

che io sappia, i bonassisa producono solo merda...l'unica boicottabile, a quanto ho sentito, è che sono soci del foggia calcio...per il resto, mi sa che hanno i terreni e i diritti sulle pale eoliche del subapennino, la discarica di passo breccioso e altre schifezze