Il 31 marzo 1984, Renata Fonte, assessore al Comune di Nardò, impegnata in una coraggiosa battaglia per la tutela del patrimonio paesaggistico-territoriale di Porto Selvaggio, su cui si addensavano gli appetiti della lobby degli speculatori edili, viene assassinata a pochi passi dal portone di casa. Si è trattato del primo omicidio di mafia nel Salento. In pochissime settimane gli inquirenti assicurano alla giustizia gli esecutori materiali, gli intermediari e il mandante. Ma il sospetto che la catena delle responsabilità non finisca qui, è molto di più che un semplice presentimento.
fonte: liberapuglia.it
mercoledì 2 aprile 2008
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